Torri in muratura di mattoni nel Piemonte meridionale

Tutti gli indizi lasciano ritenere che la torre di Masio sia stata costruita in un lasso di tempo assai breve, collocabile tra gli anni 1229 e 1233. Il primo registra l’acquisto da parte del podestà di Asti, formalizzato il giorno 30 ottobre, di un terreno edificabile nel luogo detto il Podio confinante con il fossato del villaggio, ovvero, a quanto è dato di sapere, proprio nell’area dove oggi sorge l’edificio. Il secondo corrisponde invece all’avvio della costruzione della nuova torre del castello di Novi, la più vicina, per assetto strutturale e soluzioni formali, a quella masiese.

 

Ma come si giunse a tale esito e, soprattutto, quali erano gli interessi sottesi alla costruzione della torre? Il comune di Asti iniziò la propria opera di penetrazione politica e giurisdizionale in Masio, proseguita a ritmo serrato nei decenni successivi, già nel 1152, anno in cui furono stipulati accordi con gli uomini del luogo, i quali si impegnavano a non potenziare le difese del villaggio. Nell’autunno del 1227, nel quadro del trattato di pace che mirava a regolare i reciproci margini di azione tra Asti e Alessandria, era stabilito che la giurisdizione su Masio fosse suddivisa in parti uguali e gestita in condominio dai due comuni. Nell’occasione, le magistrature astigiane si impegnavano a non costruire – né tollerare che altri lo facessero – alcuna struttura fortificata nel luogo e nel territorio di pertinenza, indizio che, evidentemente, gli alessandrini quantomeno temevano che vi potesse essere un interesse verso una tale operazione.

La fabbrica della torre nasconde però, molto probabilmente, un’operazione ben più ambiziosa: la fondazione di un nuovo insediamento (il Borghetto menzionato negli statuti del XIV secolo) cui era demandato il compito di riorganizzare in profondità l’assetto residenziale dell’area. Negli ultimi decenni del Duecento, Masio, infatti, è annoverata dal cronista astigiano Ogerio Alfieri tra i «luoghi nuovi» soggetti al controllo politico della città, ed è stato dimostrato come tale termine sia associato con una certa frequenza nella sua opera a villaggi di nuova fondazione o di rifondazione.

Il complesso progetto di revisione residenziale che accompagnò la costruzione della torre fu, tuttavia, destinato al fallimento. Le cause rimangono per ora ignote, al pari dell’epoca in cui ciò avvenne. Alcuni indizi tuttavia, quali il progressivo esaurimento della spinta antiastigiana della politica di Alessandria e la precoce acquisizione, da parte di Asti, di un più saldo controllo dell’abitato di Masio a seguito delle vittoriose spedizioni militari contro la città rivale nel 1236 e nel 1238 a fianco del vicario imperiale Manfredi Lancia, inducono a ritenere che il quadro politico in cui era maturato il progetto fosse mutato in tempi piuttosto rapidi; al punto che, probabilmente, fu a un certo punto ritenuto superfluo procedere con la riorganizzazione insediativa. Se in un’epoca in cui l’edilizia civile era ancora correntemente lignea risultava piuttosto semplice per un insediamento far perdere le proprie tracce, altrettanto non si può dire per la torre, che così sopravvisse, seppure con funzioni diverse da quelle previste in origine.

 

All the signs allow us to think that the tower of Masio has been built in a very short lapse of time between 1229 and 1233. In October 30th of the first year mentioned, the magistrate of Asti buys a plot of land in the region called «il Podio», neighbouring with the moat of the village, in other word, as far as we know, exactly in the area where the tower is built. In the second date, instead, the building of a new tower (with a framework and a shape very similar to the Masio one) was started in the castle of Novi.

How was this result reached and which were the profits connected with the building of the tower? The Commune of Asti started its action of political and jurisdictional penetration since 1152, when it contracts with the men of Masio, which undertake themselves not to strengthen the defensive structures of the village. In the autumn of 1227, in the context of a peace treaty which tried to define the mutual leeway, Asti and Alessandria established that the jurisdiction upon Masio would have been split into equal parts and managed together. At the same time, the rulers of Asti committed themselves not to build any fortified construction in Masio and not to allow that anyone could do it. This, at least, means that the community of Alessandria feared that the citizens of Asti could have some interests in such a intervention.

The building of the tower probably conceals a more challenging project: the establishment of a new town (the «Borghetto» quoted by the municipal charters of the 14th century) which would have deeply reorganized the settlement system in the area. During the last decades of the 13th century, Masio is in fact mentioned by the chronicler Ogerio Alfieri among the «new places» subjected to the political control of Asti, and it is proved that the expression often indicates established villages from scratch.

However, the project of settlement rearrangement which accompanied the building of the tower failed. The reason are, at present, unknown, as well as the period when it happens. But some clues suggest that the political context in which the project took shape quickly changed, insomuch as the settlement rearrangement was put aside. Probably, on one hand the policy against Asti of Alessandria gradually slowed down, and on the other hand Asti acquired a stronger control of Masio after the victorious campaigns, beside the imperial vicar Manfredi Lancia, against Alessandria in 1236 and 1238.

In a time when the houses were still wooden and a settlement could quickly put of its scent, the only building which hanged over was the tower, although changing its purpose.