Effetti di mine

Demolizioni di torri o di complessi fortificati sono attestate anche in contesti diversi da quello ossidionale, per esempio al termine di un conflitto per indebolire un nemico sconfitto, privandolo dei suoi sistemi di difesa. In tali casi le demolizioni erano pianificate e potevano essere attuate per mezzo di un progressivo smontaggio della struttura, oppure ricorrendo alle usuali tecniche di scalzamento delle muraglie e incendio dei puntelli.

In tal caso le brecce potevano essere impostate a partire dagli accessi sopraelevati delle torri e poi estese verso gli angoli, come si può vedere nel caso della mina incompiuta nella quattrocentesca torre di Genzano presso San Salvatore Monferrato.

 

Demolition of towers or fortified complexes are also attested in contexts other than sieges, for example at the end of a war to weaken defeated enemies, depriving them of their defence systems. In such cases, the demolitions were planned and could be implemented by means of a gradual dismantling of the structure, or by resorting to the usual techniques of mining the walls and firing the wooden poles. In this case, the breaches could be set starting from the raised access of the towers and then extended to the corners, as we can see in the case of the partially failed mine in the fifteenth-century tower of Genzano nearby San Salvatore Monferrato.

 

A partire dal XV secolo l’idea di utilizzare l’energia derivata dalla deflagrazione della polvere nera per abbattere torri o aprire brecce negli apparati difensivi di strutture fortificate inizia a delinearsi nella teoria militare. Dopo un secolo di sporadici e fallimentari tentativi di applicazione pratica del principio della mina esplosiva, il successo ottenuto da Francesco di Giorgio con la demolizione delle mura del Castelnuovo di Napoli il 27 novembre 1495 apriva di fatto un’era nuova nell’arte della guerra. In ambito locale ebbe una discreta eco l’esito dell’assedio sabaudo al castello di Moncalvo del 1628. Essendo la struttura fuori portata per le batterie di cannoni, si approfittò che «tutte le muraglie delle piante di detto castello son di straordinaria grossezza, ma soggette alla mine et a i fornelli» per aprire una breccia nel baluardo di San Francesco e avere ragione dei difensori.

 

From the 15th century the idea of using the energy from the explosion of black powder to break down towers or blowing holes in the defensive setups of fortified buildings began to gain foot in military theory. After a century of sporadic and unsuccessful attempts to practical application of the explosive mine principle, the success achieved by Francesco di Giorgio with the demolition of the walls of Castelnuovo in Naples (November 27th, 1495) opened a new era in the art of war. In the local area, the siege of Savoy at the castle Moncalvo in the 1628 had a strong echo. Being the structure out of reach for the gun batteries, the besiegers took advantage of the fact that «tutte le muraglie delle piante di detto castello son di straordinaria grossezza, ma soggette alla mine et a i fornelli» (all the walls of that castle were of extraordinary thickness, but subject to mines) to open a breach in the bastion of St. Francis and defeat the defenders.

 

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