Le torri nella storia

Antichità e tardoantichità

La cultura militare romana ignora, in pratica, le torri isolate. Viceversa, ne fa ampio uso, ricorrendo a forme complesse (a pianta circolare o poligonale) per aumentare la resistenza intrinseca agli urti e ridurre al minimo gli angoli morti nelle visuali, come elementi salienti in grado di proteggere, con tiri di fiancheggiamento, le cortine murarie.

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Torri in muratura di mattoni nel Piemonte meridionale

Tutti gli indizi lasciano ritenere che la torre di Masio sia stata costruita in un lasso di tempo assai breve, collocabile tra gli anni 1229 e 1233. Il primo registra l’acquisto da parte del podestà di Asti, formalizzato il giorno 30 ottobre, di un terreno edificabile nel luogo detto il Podio confinante con il fossato del villaggio, ovvero, a quanto è dato di sapere, proprio nell’area dove oggi sorge l’edificio. Il secondo corrisponde invece all’avvio della costruzione della nuova torre del castello di Novi, la più vicina, per assetto strutturale e soluzioni formali, a quella masiese.

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Masio alla fine del Trecento

La miniatura, opera di Giovannino de’ Grassi e collaboratori (1380-1385), è la più antica raffigurazione dell’abitato di Masio. Sebbene risulti molto schematica e idealizzata, nei suoi tratti generali riproduce un assetto insediativo verosimile, caratterizzato dal binomio castello (sulla destra) e torre (sulla sinistra), la quale si direbbe dotata di strutture perimetrali in qualche modo collegate alle opere difensive dell’abitato.

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L’acquisto del terreno per la costruzione della torre

Anno Domini Millesimo Ducentesimo Vigesimo Nono, indictione secunda, die martis tercia kalendis novembris, presentia infrascriptorum testium, Rollandus de Podio de Maxio vendidit et tradidit domino Homario Segaglole potestati astensi vice et nomine comunis astensis recipienti sedimen cum lapidibus illius sediminis et cum omni ingressione, accessione et usu publico et privato ad dictum sedimen cum lapidibus pertinentibus nichil in se retinendo, quod et que sunt in villa Maxii, ubi dicitur in Podio, cui coherent Anselmus Coiracius, Bellotus cognatus eius, fossatum ville et via pretesta, Bernardus de Podio, pro precio librarum CXXX astensium. […]

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